Villa a Dolfin a Campolongo è datata 1601, è attribuita a Vincenzo Scamozzi. L’intervento di restauro conservativo e di miglioramento sismico dell’ala nord di villa Dolfin si è presentato molto complesso per la conformazione architettonica del bene e per il suo grave stato di degrado e dissesto della copertura. Si è proceduto alla realizzazione d’interventi recupero e restauro delle strutture di copertura, al consolidamento delle murature, al risanamento dal fenomeno di umidità di risalita degli ambienti interni, al restauro delle superfici intonacate e degli apparati lapidei. L’inserimento degli impianti e dei servizi necessari sono stati guidati scrupolosamente dal criterio della reversibilità degli interventi.
L’intervento è stato sostenuto da un mutuo dell’I.R.V.V. e da un contributo delle Regione Veneto.
Il nucleo abitato di Campolongo sorge sulle pendici del versante orientale dei colli Berici che chiudono la valle alluvionale formata dal corso d’acqua della Liona, in comune di Val Liona. L’intervento ha riguardato la conservazione ed il restauro della copertura di tutta l’ala nord, oltre al restauro del corpo centrale, ex loggiato, adattato a nuova unità abitativa. L’ala nord si articola in quattro livelli seguendo l’orografia del territorio. Le capriate del corpo centrale avevano perduto in modo totale o parziale l’appoggio alle murature, comportando forti deformazioni alla struttura lignea secondaria. Gli imponenti capochiave metallici avevano perduto la tirantatura lignea inclusa nelle murature completamente disgregate. Le finiture esterne perdute o fortemente compromesse da biodeteriogeni e da vegetazione superiore sono state integrate e attentamente restaurate, come pure l’imponente apparato architettonico lapideo.
Interventi con alto significato figurativo sono stati: liberare le colonne bugnate passanti e a doppia altezza sui fronti nord e sud, recuperare le balaustrate poste negli intercolumni, conservare le molte superfici con finitura a marmorino permettendo di conservare anche i disegni a grafite eseguiti dai diversi utilizzatori del fabbricato.
L’intervento di restauro ha beneficiato di contributi della Regione del Veneto e di mutuo da parte dell’Istituto Regionale per le Ville Venete.
E’ aperta al pubblico la prima domenica del mese su prenotazione.
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